La vocazione produttiva tipica del Comprensorio del Senisese è costituita dall’attività agricola e zootecnica, mentre in generale è basso il tasso di industrializzazione, con attività concentrate prevalentemente nel campo dell’edilizia e nel campo dell’artigianato tradizionale con la lavorazione della pietra, del legno e del ferro. Da un’analisi del tessuto economico locale emerge che  nessun comune appartenente al Comprensorio del Senisese  raggiunge il valore medio regionale in termini di PIL per abitante. Nel caso di Calvera, Castronuovo S. Andrea, Cersosimo e Viggianello, detto indicatore non raggiunge neanche la metà del valore medio regionale. Soltanto con riferimento ai comuni di Chiaromonte Francavilla e Senise, la ricchezza media a disposizione degli abitanti raggiunge valori relativamente confrontabili con la media regionale, ma ovviamente molto più bassi di quella nazionale 1.
Si delinea, quindi, una situazione di generale debolezza contrastata soltanto dalle attività economiche che di recente si sono concentrate lungo l’asse viario principale e che evidenziano una densità di impresa tre volte superiore a quella del resto del comprensorio.
Il modello di specializzazione produttiva è legato  fortemente alle caratteristiche montane e di isolamento del territorio; questo non presenta una caratterizzazione industriale ma, viceversa, si segnala per una buona dinamicità della struttura produttiva artigianale e manifatturiera in particolare.  Imprese che lavorano il legno, il ferro battuto e che operano nel campo della meccanica sono concentrate nei comuni di Francavilla e Senise (circa il 60% delle unità locali dell’intero comprensorio) ma sono presenti anche in altri centri dell’area.  A Francavilla in particolare vi è una forte tradizione nella lavorazione del legno e si possono trovare alcune realtà molto importanti per l’economia non solo del comprensorio ma dell’intera regione. Nel caso dei contesti caratterizzati da livelli altimetrici maggiori si tratta sostanzialmente di realtà molto piccole, botteghe artigianali  che spesso utilizzano ancora tecniche tradizionali radicate nella cultura locale e riescono ad instaurare un rapporto diretto con il loro mercato di riferimento. Realtà artigianali molto più tradizionali (meccanici, falegnami, panettieri, idraulici, fabbri) sono presenti in maniera diffusa su tutto il territorio.

In molti comuni del Comprensorio è localizzata un’area di insediamento produttivo a carattere artigianale, in moltissimi casi di piccolissime dimensioni. Non sempre si tratta di aree completamente attrezzate e non tutte risultano essere utilizzate al massimo della loro disponibilità. Certamente le aree per gli insediamenti produttivi maggiormente significative sono localizzate nei comuni di Senise e Francavilla in Sinni. A Senise si trova un’area ove si sono insediate moderne iniziative nel campo della chimica, della produzione di pneumatici e dell’edilizia. Nel comune di Francavilla in Sinni, invece si è sviluppata  un’area artigianale costituita da piccole industrie destinate alla trasformazione e commercializzazione di prodotti secondari connessi all’agricoltura ed il comparto zootecnico.
Appare piuttosto sviluppato, invece, il comparto dei servizi tradizionali, ed in particolare quello del piccolo commercio al dettaglio. I comuni di Senise e Francavilla sono un riferimento commerciale importante per l’intero comprensorio; negli ultimi anni qui si sono sviluppate significative realtà in grado di soddisfare le esigenze della popolazione locale che si sposta verso i centri del fondovalle per acquistare beni di prima necessità e non solo.
Un ruolo importante non soltanto per ragioni economico-produttive ma anche storiche è rivestito dal settore agricolo, che presenta caratteristiche diverse in relazione alla conformazione orografica ed alla fascia altimetrica del territorio in cui è presente. Nella parte montana del territorio prevale l’ordinamento silvo - pastorale ed estensivo dei territori che superano i 700 m s.l.m.; esiste poi un’agricoltura delle aree della valle del fiume Sinni dove si è sviluppata un’orticoltura di qualità, che riveste un potenziale interesse economico per le popolazioni locali.
L’agricoltura dell’area montana è prevalentemente di tipo estensivo, caratterizzata da modesti livelli quantitativi delle produzioni e da un’eccessiva parcellizzazione delle superfici. La zootecnia (ovi-caprino e suino prevalentemente), l’olivo e la filiera foresta - legno rappresentano i comparti produttivi più significativi.
L’agricoltura dei fondovalle irrigui del Comprensorio si caratterizza invece per la presenza di una buona orticoltura estivo - autunnale e di una discreta frutticoltura. Il settore agricolo ha storicamente rivestito un’importanza notevole ed è stato la principale fonte di reddito per le comunità locali. E’ da segnalare che la Valle del Sinni si identifica tradizionalmente con la produzione tipica del Peperone di Senise, un prodotto di qualità che grazie all’azione congiunta di più soggetti (Comitato Promotore, associazioni di categoria, la CIA, l’ALSIA, Comune di Senise, Ente Parco Pollino, Regione ecc.) si è cercato di recuperare l’antica tradizione di coltivazione, incentivando i contadini dell’area, con una serie di azioni tra cui il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) da parte dell’Unione Europea e la nascita del Consorzio di Tutela “Peperone di Senise”.
Il settore agricolo non raggiunge ancora quel grado di sviluppo a cui potenzialmente potrebbe aspirare e si caratterizza per la presenza di debolezze strutturali (frammentazione e senilizzazione) e condizioni di isolamento accentuate nei contesti montani.
E’ tuttavia da sottolineare la sua rilevanza potenziale rispetto a tutte quelle attività che si legano alla valorizzazione turistica dell’area e che interessano prevalentemente la parte più montana del comprensorio ( Pollino Lucano). A fronte delle considerevoli risorse ambientali, ecologiche ed enogastronomiche naturalmente presenti sul territorio, il turismo ambientale rappresenta ancora solo una potenzialità di sviluppo, così come è ancora tutta da valorizzare la ricchezza storico-archeologica.

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1Il PIL pro capite regionale, a sua volta, è pari ad appena il 69,6% del valor medio nazionale

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